meditazioni

4 Settembre 2018

4 Settembre 2018 – Martedì, XXII del Tempo Ordinario – (1Cor 2,10b-16; Sal 144[145]; Lc 4,31-37) – I Lettura: A coloro che si sono messi in ascolto lo Spirito Santo ha rivelato loro tutto ciò che dovevano conoscere della vera sapienza di Dio. Non c’era messaggero migliore dello Spirito Santo, poiché Egli conosce meglio di chiunque altro le profondità di Dio. Vangelo: Gesù non solo ha un modo diverso di insegnare le cose di Dio, ma provoca anche ammirazione nella gente per il suo potere sugli spiriti impuri: “Che parola è questa che comanda con autorità e potenza gli spiriti immondi e questi se ne vanno?”.

Io so chi tu sei: il santo di Dio! – Dal Vangelo secondo Luca: In quel tempo, Gesù scese a Cafàrnao, città della Galilea, e in giorno di sabato insegnava alla gente. Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità. Nella sinagoga c’era un uomo che era posseduto da un demonio impuro; cominciò a gridare forte: «Basta! Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E il demonio lo gettò a terra in mezzo alla gente e uscì da lui, senza fargli alcun male. Tutti furono presi da timore e si dicevano l’un l’altro: «Che parola è mai questa, che comanda con autorità e potenza agli spiriti impuri ed essi se ne vanno?». E la sua fama si diffondeva in ogni luogo della regione circostante.

Riflessione: «E il demonio lo gettò a terra in mezzo alla gente e uscì da lui, senza fargli alcun male». Si riscontra spesso tra i cristiani, anche i più “vicini” a Cristo, una certa paura del demonio. Anche tra i cosiddetti “uomini di chiesa”, sacerdoti, consacrati, vi è a volte superficialità, a volte addirittura miscredenza, scetticismo. Difficilmente se ne sente parlare durante le omelie o gli incontri di formazione e catechesi, ed è quasi del tutto assente anche nelle sedi di studio teologico e di formazione sacerdotale. A tale diffidenza, si riscontra a volte un esagerato e altrettanto errato modo di vedere il rapporto con il Male, come fosse presente ovunque, in modo quasi invincibile, causa di tutto, quasi fosse una divinità inattaccabile e inviolabile. Il Vangelo ci riporta nella giusta luce: il demonio esiste e ci ricorda che nella nostra libertà, come è stato per la sua, abbiamo la meravigliosa possibilità di scegliere il bene ma anche la tremenda possibilità di scegliere il male. E nella misura in cui ci apriamo al Maligno, con il peccato, questi assume un certo potere su di noi, potere che possiamo vincere con le armi della grazia, dei Sacramenti, della preghiera, del digiuno, dell’intercessione dei fratelli, dei meriti dei santi, ecc… Gesù inizia il suo cammino e, insieme a tanti fratelli, incontra da subito anche la presenza del demonio che tormenta una creatura. Il demonio si agita, sbraita contro di lui, urla nervoso, lo riconosce, lo teme; Gesù rimane sereno, lo fissa, gli parla con severità: poche parole, autoritarie, ferme, espresse con la fede e la determinazione di chi sa che Dio è l’unico Onnipotente. E il demonio è costretto a tirarsi indietro, a fuggire, abbandonando quell’uomo: urla, lo getta a terra… ma non gli fa alcun male! Quanti insegnamenti per noi da questo episodio! Quanta fiducia nella potenza di Dio! Il demonio esiste ma nulla può contro la Parola di Dio. Il demonio può insidiarci, ed è per questo che dobbiamo anche imparare a conoscerlo e riconoscerlo, ma non può sconfiggerci se ci presentiamo a lui con la Parola di Cristo nel cuore e sulle labbra. Come ci ricorda il salmista (118,9), solo custodendo e vivendo la Parola, come Maria, possiamo permettere alla nostra vita di camminare nella via della purezza.

La Parola di Dio commentata dal Magistero della Chiesa: Rito degli esorcismi (Premesse Generali 6-7): Durante il suo ministero Cristo diede agli Apostoli e agli altri discepoli il potere di scacciare gli spiriti immondi (cfr. Mt 10,1.8; Mc 3,14-15; 6,7.13; Lc 9,1; 10,17.18-20). Promise loro lo Spirito Santo Paraclito, che procede dal Padre attraverso il Figlio, allo scopo di convincere il mondo quanto al giudizio, perché il principe di questo mondo è stato giudicato (cfr. Gv 16,7-11). E nel Vangelo la cacciata dei demòni fa parte dei segni che avrebbero accompagnato quelli che credono (cfr. Mc 16,17). Fin dal tempo degli Apostoli la Chiesa ha esercitato il potere ricevuto da Cristo di scacciare i demòni e di respingere il loro influsso (cfr. At 5,16; 8,7; 16,18; 19,12). Perciò essa prega con fiducia e perseveranza «in nome di Gesù» di essere liberata dal Maligno (cfr. Mt 6,13) e, in quello stesso nome, per la forza dello Spirito Santo, comanda in vari modi ai demòni di non ostacolare l’opera di evangelizzazione (cfr. 1Ts 2,18) e di restituire «al più Forte» (cfr. Lc 11,21-22) il dominio sul creato e su ogni uomo.

Taci! Esci da lui! – Rito degli Esorcismi (Premessa Generale 3-4): Il Padre onnipotente e misericordioso ha mandato nel mondo il suo Figlio amatissimo per liberare gli uomini dal potere delle tenebre e trasferirli nel suo regno (cfr. Gal 4,5; Col 1,13). Così Cristo, «primogenito di ogni creatura» (Col 1,15), per rinnovare l’uomo vecchio si è rivestito della carne del peccato «per ridurre all’impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo» (Eb 2,14); per il dono dello Spirito Santo Egli ha stabilito la natura umana ferita nella condizione di nuova creatura, grazie alla sua Passione e Risurrezione. Durante la sua vita terrena il Signore Gesù, vincitore della tentazione nel deserto (cfr. Mt 4,1-11; Mc 1,12-13; Lc 4,1-13), con la sua autorità ha scacciato Satana e gli altri demòni imponendo loro la sua volontà (cfr. Mt 12,27-29; Lc 11,19-20). Beneficando e risanando tutti coloro che erano sotto il potere del diavolo (cfr At 10,38), rese manifesta l’opera della sua salvezza destinata a liberare l’uomo dal peccato e dalle sue conseguenze, come pure dall’autore del primo peccato.

Lo spirito impuro – Mons. Vincenzo Paglia, Vescovo (Omelia, 4 Settembre 2007): Gli spiriti cattivi di cui parla il vangelo non sono… spiriti strani, ignoti; li conosciamo bene e forse sono un poco presenti in tutti noi. Si tratta dello spirito di indifferenza, di maldicenza, di amore solo per se stessi, di paura di essere messi da parte, di paura di non contare affettivamente per qualcuno; dello spirito di prevaricazione sugli altri; dello spirito di diffidenza che ci porta all’ango-scia e alla violenza; dello spirito di egoismo che ci spinge a tirare avanti senza impicciarci degli altri; dello spirito dell’odio e della vendetta piccola o grande. E quanti altri spiriti «cattivi», immondi, girano tra noi e rovinano la nostra vita e i rapporti con gli altri, rendendoci spesso più soli e più tristi! Come cacciare questi spiriti? Come allontanarli dalla nostra e dalla vita degli altri? Il vangelo ci dice che i poteri straordinari, quelli appunto cui anche gli spiriti immondi obbediscono, sono dati dalla fede, dalla parola del vangelo e dall’amicizia con Gesù. Tante volte invece si vanno a cercare poteri e terapie in tante altre direzioni. La vera autorità che riesce a guarire tanti cuori, che riesce a risolvere tante situazioni umane è quella dell’amicizia, della vicinanza affettuosa di Gesù. È questa l’autorità che Gesù esercitava verso tutti e che ha chiesto di esercitare anche ai suoi discepoli.

La Parola di Dio commentata dai Padri della Chiesa: Il peccato degli angeli – “Tra le angeliche virtù il primo angelo dell’ordine terrestre, cui era stata affidata la cura della terra, pur essendo buono per natura e causa di bene e creato senza nessuna impronta di malizia, non tollerando più lo splendore che aveva ricevuto per libera donazione del Creatore, da ciò che era in armonia con la sua natura, si rivolse a ciò che era contro la sua natura, e si oppose al suo Creatore; così per primo si allontanò dal bene e da buono divenne cattivo. Poiché il male non è altro se non la mancanza di un bene, come le tenebre non sono altro che la mancanza di luce. Il bene è una luce spirituale e il male è un buio spirituale. Lui ch’era stato fatto luce dal Creatore e buono – Dio “guardò tutte le cose che aveva fatto, ed erano molto buone” [Gen 1,31] – di sua spontanea volontà si fece tenebre. Con lui si ribellò tutta la moltitudine innumerevole di angeli ch’era sotto di lui. Pur essendo, dunque, della stessa natura di tutti gli altri angeli, per propria scelta, divennero cattivi e di loro spontanea volontà si piegarono al male” (Giovanni Damasceno).

Silenzio / Preghiera / La tua traccia: Gesù per liberare l’uomo posseduto da Satana non fa uso di preghiere o di complicati rituali: basta la sua Parola, forte e imperiosa, a mettere in fuga lo spirito immondo. La pronta e immediata liberazione dell’uomo, fa intendere che soltanto Gesù, con la sua potenza, può liberare l’uomo dalle forze malvagie che lo assediano minacciandolo da ogni parte. Distruggendo l’impero e le opere del diavolo (cfr. Mt 12,28; Lc 4,6; 10,17-19; Gv 12,31; 1Gv 3,8), Gesù inaugura il regno messianico restituendo all’uomo la sua totale integrità e la sua piena libertà, quella dello spirito e quella del corpo. È da evidenziare che l’opposizione di Satana «appare ogni volta più manifesta: è subdola e dissimulata nel deserto; aperta e violenta negli indemoniati; assoluta e radicale durante la passione, che è l’ora e l’impero delle tenebre [cfr. Lc 22,53]. Anche la vittoria di Gesù è ogni volta più luminosa, fino al trionfo totale della Risurrezione» (Bibbia di Navarra). Singolare poi l’uscita dello spirito immondo dall’uomo: lo fa «get-tandolo a terra in mezzo alla gente». Quasi un moto di stizza e di rabbia. Vinto e umiliato il diavolo sfoga tutta la sua rabbia sull’uomo. Con i deboli si fa arrogante e temerario, con il Forte si fa vile, debole (cfr. Lc 11,21-22). Il potere di Gesù, con il quale comanda agli spiriti immondi, riempie di ammirazione e di timore coloro che lo ascoltano. Che così non possono non ammettere che sono uditori di «un insegnamento nuovo, dato con autorità». Un’ammissione esatta perché giustamente ricollegata «al miracolo, che ne è il segno dimostrativo. [L’insegnamento] è nuovo soprattutto riguardo al contenuto, in quanto annuncia un regno spirituale di Dio, ed è autoritario per il modo in cui viene impartito» (A. Sisti). La fama di Gesù si «diffondeva in ogni luogo della regione circostante», forse più per la sua autorità sugli spiriti immondi e per la sua potenza taumaturgica che per la sua dottrina. Di questi fraintendimenti i Vangeli sono pieni (cfr. Mt 16,6.12; Gv 6,26). Fraintendimenti che purtroppo soro arrivati fino ai giorni nostri!

Santo del giorno: 4 Settembre – Santa Rosalia Vergine, eremita di Palermo: “Vergine eremita del XII secolo, santa Rosalia è divenuta patrona di Palermo nel 1666 con culto ufficiale esteso a tutta la Sicilia. Figlia di un nobile feudatario, Rosalia Sinibaldi visse in quel felice periodo di rinnovamento cristiano-cattolico, che i re Normanni ristabilirono in Sicilia, dopo aver scacciato gli Arabi che se n’erano impadroniti dall’827 al 1072; favorendo il diffondersi di monasteri Basiliani e Benedettini. In quest’atmosfera di fervore e rinnovamento religioso, s’inserì la vocazione eremitica della giovane che lasciò la vita di corte e si ritirò in preghiera in una grotta sul monte Pellegrino, dove, secondo la tradizione, morì il 4 settembre 1160. Nel 1624, mentre a Palermo la peste decimava il popolo, lo spirito di Rosalia apparve in sogno ad una malata, e poi ad un cacciatore. A lui Rosalia indicò la strada per ritrovare le sue reliquie, chiedendogli di portarle in processione per la città. Così fu fatto: e dove quei resti passavano i malati guarivano, e la città fu purificata in pochi giorni. Da allora, a Palermo, la processione si ripete ogni anno. Rosalia, fu inclusa nel Martirologio romano nel 1630 da Papa Urbano VIII” (Avvenire).

Preghiamo: O Dio, nostro Padre, unica fonte di ogni dono perfetto, suscita in noi l’amore per te e ravviva la nostra fede, perché si sviluppi in noi il germe del bene e con il tuo aiuto maturi fino alla sua pienezza. Per il nostro…

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