gennaio, meditazioni

13 Gennaio 2020

I Lettura: Il libro del profeta Samuèle si apre con l’introduzione della monarchia, una svolta decisiva nel popolo di Dio. La condizione delle due mogli di Elkanà — Peninnà e Anna — è simile a quella di Sara e Agar. Anna è preferita ma è sterile e per questo è derisa da Peninnà. Una donna sposata senza figli era priva di ruoli e di identità, se sterile era considerata maledetta da Dio e questo era il motivo che aumentava la sua afflizione.

Vangelo: Mc ci presenta Gesù come il promotore del lieto annuncio; il regno di Dio preannunciato e atteso nell’AT è alle porte. È il momento di mettere in atto un vero cammino di conversione, abbandonando la propria mentalità perversa e adottando quella di Dio. Mc narra la chiamata dei primi quattro discepoli: essi rispondono prontamente all’invito e lasciano professione e famiglia per diventare, come Lui, pescatori di uomini. L’an-nuncio è per tutti; tutti sono invitati a cambiare, ma qualcuno riceve un invito particolare, pressante e impegnativo.

Convertitevi e credete nel Vangelo – Dal Vangelo secondo Marco

Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. E subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedèo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui.

La Parola di Dio commentata dal Magistero della Chiesa

Il regno di Dio è vicino – CCC 541: «Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il Vangelo di Dio e diceva: “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino: convertitevi e credete al Vangelo”» (Mc 1,14-15). «Cristo, per adempiere la volontà del Padre, ha inaugurato in terra il regno dei cieli». Ora, la volontà del Padre è di «elevare gli uomini alla partecipazione della vita divina». Lo fa radunando gli uomini attorno al Figlio suo, Gesù Cristo. Questa assemblea è la Chiesa, la quale in terra costituisce «il germe e l’inizio» del regno di Dio.

Convertitevi e credete nel Vangelo – CCC 1427: Gesù chiama alla conversione. Questo appello è una componente essenziale dell’annuncio del Regno: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è ormai vicino; convertitevi e credete al Vangelo» (Mc 1,15). Nella predicazione della Chiesa questo invito si rivolge dapprima a quanti non conoscono ancora Cristo e il suo Vangelo. Il Battesimo è quindi il luogo principale della prima e fondamentale conversione. È mediante la fede nella Buona Novella e mediante il Battesimo che si rinuncia al male e si acquista la salvezza, cioè la remissione di tutti i peccati e il dono della vita nuova.

L’annuncio del Vangelo – Card. Zenon Grocholewski (Omelia, 9 gennaio 2006): Questo brano del Vangelo… getta anche una particolare luce sull’insegnamento della Chiesa in tutte le sue forme e dimensioni. Secondo i documenti del Magistero come pure secondo il Codice di Diritto Canonico tutte le forme di insegnamento della Chiesa – la predicazione, l’istruzione catechistica, l’azione missionaria, le scuole cattoliche, le università cattoliche, le facoltà ecclesiastiche, gli strumenti di comunicazione sociale – entrano nell’esercizio del “munus docendi” della Chiesa, entrano nell’annuncio del Vangelo. Tale insegnamento è un compito fondamentale affidato dal Signore, dal quale la Chiesa non può esimersi senza tradire Cristo. Si tratta di un compito che – per poter essere assolto – esige un particolare impegno e fedeltà. Sì, notevole impegno, soprattutto oggi in un clima di indifferentismo e relativismo; e fedeltà: infatti, siamo chiamati ad insegnare il Vangelo e non noi stessi, a proclamare la saggezza della parola di Dio e non la nostra. Per un tale compito l’odierno brano contiene un’altra indicazione di estrema importanza. Tutto il nostro impegno in questo settore deve riflettere l’invito di Gesù “convertitevi e credete al vangelo”, ossia deve mirare a due cose, alla conversione e alla fede. Se il nostro insegnamento intenzionalmente e potenzialmente – cioè per quanto riguarda sia il nostro intento sia le adeguate qualità e caratteristiche dell’insegnamento – non è diretto alla conversione e alla fede, non è un insegnamento fedele alla missione affidataci da Cristo.

Convertirsi – Paolo VI (Udienza Generale, 16 marzo 1977): «Crea in me, o Dio, un cuore puro, rinnova in me uno spirito saldo» (Sal 50,12). Questo grido vien fatto rimbalzare al tempo di Cristo, in tutta la sua forza, dal Precursore (Mt 3,2.8; Lc 3,10-14); e Gesù ne farà il segno squillante dell’avvento del Regno di Dio, anzi la condizione prima per entrare nel nuovo ordine della salvezza, ch’Egli viene a instaurare nel mondo: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al Vangelo» (Mc 1,15; cfr Mt 4,17). Gesù è venuto a chiamare i peccatori alla conversione (cfr Lc 5,32): i pubblicani, la peccatrice, il buon ladrone sono il segno vivo di questa possibilità, di questa realtà di ricupero, che il Figlio di Dio offre all’umanità decaduta per il peccato. Occorre rinascere (cfr Gv 3,3), occorre diventare come i bambini (cfr Mt 18,3).

La Parola di Dio commentata dai Padri della Chiesa

Preghiera per la preservazione della fede – “Conserva incontaminato in me, ti prego, questo rispetto assoluto per la mia fede e fino alla dipartita del mio spirito dona alla mia coscienza di proclamarla, affinché possa ottenere per sempre quello che ho professato nel simbolo, quando fui battezzato nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo; cioè che adori te, nostro Padre, e insieme con te il Figlio tuo; che meriti lo Spirito Santo tuo che esiste da te per mezzo del tuo Unigenito. È infatti per me testimone pienamente attendibile di questa fede colui che dice: Padre, tutto ciò che è mio è tuo e tutto ciò che è tuo è mio [Gv 17,10]; cioè il mio Signore Gesù Cristo: che resta in te, da te e presso te Dio in eterno: che è benedetto nei secoli dei secoli. Amen” (Ilario di Poitiers).

Silenzio / Preghiera / La tua traccia

«Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio». Il Tempo Ordinario inizia con la lettura continua del Vangelo secondo Marco. Nei primi versetti del suddetto Vangelo, viene narrata la predicazione del Battista, il battesimo di Gesù al Giordano e i 40 giorni di Gesù nel deserto. Giovanni Battista è colui che ha il compito di preparare i cuori alla venuta del Messia. È l’amico del divino sposo che gioisce alla sua voce. Ma egli, e lo riconosce con chiarezza, è anche colui che deve diminuire all’avanzare del Cristo, come si ritirano le tenebre all’avanzare del sole. Ed ecco che alla predicazione del Battista segue quella del Cristo: Gesù non proclama una preparazione, non annuncia una profezia, bensì una presenza e una realizzazione. Egli è la Parola! La sua opera di salvezza inizia annunciando la buona notizia: «Vicino a te è la Parola» (Rm 10,8). Parola che converte, che chiama, che suscita desiderio di santità. Iniziamo questo Tempo liturgico disponendo anche i nostri cuori all’ascolto e alla sequela del Cristo. Prepariamoci ad accogliere il suo invito. Pronti a lasciare ogni altra cosa per lui. Mettiamoci in un atteggiamento di sequela: egli passa, ci chiama e ci chiede di mettere Dio al primo posto.

Preghiamo

Ispira nella tua paterna bontà, o Signore, i pensieri e i propositi del tuo popolo in preghiera, perché veda ciò che deve fare e abbia la forza di compiere ciò che ha veduto. Per il nostro Signore Gesù…

 

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