Liturgia

7 Gennaio 2018 – Battesimo del Signore (B)

Antifona d’ingresso

Dopo il battesimo di Gesù si aprirono i cieli, e come colomba lo Spirito di Dio si fermò su di lui, e la voce del Padre disse: “Questo è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto”. (cfr. Mt 3,16-17)

Colletta

Padre onnipotente ed eterno, che dopo il battesimo nel fiume Giordano proclamasti il Cristo tuo diletto Figlio, mentre discendeva su di lui lo Spirito Santo, concedi ai tuoi figli, rinati dall’acqua e dallo Spirito, di vivere sempre nel tuo amore. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

Oppure:

O Padre, il tuo unico Figlio si è manifestato nella nostra carne mortale, concedi a noi, che lo abbiamo conosciuto come vero uomo, di essere interiormente rin-novati a sua immagine. Egli è Dio e vive e regna con te…

Oppure: 

Padre d’immensa gloria, tu hai consacrato con potenza di Spirito Santo il tuo Verbo fatto uomo, e lo hai stabilito luce del mondo e alleanza di pace per tutti i popoli; concedi a noi che oggi celebriamo il mistero del suo battesimo nel Giordano, di vivere come fedeli imitatori del tuo Figlio prediletto, in cui il tuo amore si compiace. Egli è Dio, e vive e regna con te…

Prima Lettura Is 55,1-11

Venite all’acqua: ascoltate e vivrete.

Nella seconda parte del libro di Isaìa si preannunzia e si prepara il ritorno dei giudei, esiliati in Babilonia, nella loro terra. La sezione inizia con l’invito rivolto agli assetati di venire all’acqua che insieme al vino e latte indicano metaforicamente il dono della salvezza e termina con un paragone sulla Parola di Dio: essa è mandata affinché porti frutto. Il popolo dei rimpatriati saranno i destinatari delle promesse fatte a Davide.

Dal libro del profeta Isaìa

Così dice il Signore: «O voi tutti assetati, venite all’acqua, voi che non avete denaro, venite; comprate e mangiate; venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte. Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro guadagno per ciò che non sazia? Su, ascoltatemi e mangerete cose buone e gusterete cibi succulenti. Porgete l’orecchio e venite a me, ascoltate e vivrete. Io stabilirò per voi un’alleanza eterna, i favori assicurati a Davide. Ecco, l’ho costituito testimone fra i popoli, principe e sovrano sulle nazioni. Ecco, tu chiamerai gente che non conoscevi; accorreranno a te nazioni che non ti conoscevano a causa del Signore, tuo Dio, del Santo d’Israele, che ti onora. Cercate il Signore, mentre si fa trovare, invocatelo, mentre è vicino. L’empio abbandoni la sua via e l’uomo iniquo i suoi pensieri; ritorni al Signore che avrà misericordia di lui e al nostro Dio che largamente perdona. Perché i miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vie. Oracolo del Signore. Quanto il cielo sovrasta la terra, tanto le mie vie sovrastano le vostre vie, i miei pensieri sovrastano i vostri pensieri. Come infatti la pioggia e la neve scendono dal cielo e non vi ritornano senza avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme a chi semina e il pane a chi mangia, così sarà della mia parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero e senza aver compiuto ciò per cui l’ho mandata».   Parola di Dio.

Salmo Responsoriale  Da Is 12,2-6

«Dal Signore viene la salvezza per gli angeli, gli uomini, gli animali: dal Signore viene la salvezza. Come nessuno deriva da se stesso, così nessuno ha salvezza da se medesimo. È quindi con profonda verità e con grande esattezza che il salmo dice: “Darai la salvezza agli uomini e agli animali, Signore; e così si moltiplica la tua misericordia, Dio”. Tu, infatti, sei Dio: tu creasti, ora dai la salute: tu desti l’essere, ora dai di che essere sani» (Sant’Agostino).

Rit. Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza.

Ecco, Dio è la mia salvezza;

io avrò fiducia, non avrò timore,

perché mia forza e mio canto è il Signore;

egli è stato la mia salvezza. Rit.

Rendete grazie al Signore e invocate il suo nome,

proclamate fra i popoli le sue opere,

fate ricordare che il suo nome è sublime. Rit.

Cantate inni al Signore, perché ha fatto cose eccelse,

le conosca tutta la terra.

Canta ed esulta, tu che abiti in Sion,

perché grande in mezzo a te è il Santo d’Israele. Rit.

Seconda Lettura 1Gv 5,1-9

Lo Spirito, l’acqua e il sangue.

Questo brano è la conclusione della prima lettera di Giovanni. In essa si riassumo-no le caratteristiche di colui che vive in comunione con Dio: amare i fratelli, osservare i suoi comandamenti, fuggire la falsa dottrina e credere in Cristo Gesù. Egli è venuto con acqua, sangue e Spirito, tre elementi che ritornano nel raccon-to del battesimo e nell’esperienza di donazione di Cristo stesso. Solo coloro che credono nella testimonianza del Figlio di Dio, attraverso la sua venuta, morte e risurrezione, avranno la vita eterna.

Dalla prima lettera di san Giovanni apostolo

Carissimi, chiunque crede che Gesù è il Cristo, è stato generato da Dio; e chi ama colui che ha generato, ama anche chi da lui è stato generato. In questo conosciamo di amare i figli di Dio: quando amiamo Dio e osserviamo i suoi comandamenti. In questo infatti consiste l’amore di Dio, nell’osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi. Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede. E chi è che vince il mondo se non chi crede che Gesù è il Figlio di Dio? Egli è colui che è venuto con acqua e sangue, Gesù Cristo; non con l’acqua soltanto, ma con l’acqua e con il sangue. Ed è lo Spirito che dà testimonianza, perché lo Spirito è la verità. Poiché tre sono quelli che danno testimonianza: lo Spirito, l’acqua e il sangue, e questi tre sono concordi. Se accettiamo la testimonianza degli uomini, la testimonianza di Dio è superiore: e questa è la testimonianza di Dio, che egli ha dato riguardo al proprio Figlio.    Parola di Dio.

Canto al Vangelo Cfr. Gv 1,29

Alleluia, alleluia.

Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!».

Alleluia.

Vangelo     Mc 1,7-11

Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento.

Il Battesimo di Gesù è la seconda grande teofania, dopo quella celebrata nella festa liturgica dell’Epifania. Con questo evento Gesù di Nàzareth, il Messia promesso, è rivelato dal Padre a tutti gli uomini ed entra definitivamente nella storia, consacrato con lo Spirito. Si realizza l’antica profezia di Isaìa: “Così dice il Signore: «Ecco il mio servo che io sostengo, il mio eletto in cui mi compiaccio. Ho posto il mio spirito su di lui»”.

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Giovanni proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo». Ed ecco, in quei giorni, Gesù venne da Nàzaret di Galilea e fu battezzato nel Giordano da Giovanni. E, subito, uscendo dall’acqua, vide squarciarsi i cieli e lo Spirito discendere verso di lui come una colomba. E venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento».    Parola del Signore.

La Parola di Dio commentata dal Magistero della Chiesa

 

Il battesimo di Gesù – CCC 535-534: L’inizio della vita pubblica di Gesù è il suo battesimo da parte di Giovanni nel Giordano. Giovanni predicava «un battesimo di conversione per il perdono dei peccati» (Lc 3,3). Una folla di peccatori, pubblicani e soldati, farisei e sadducei e prostitute vengono a farsi battezzare da lui. «Allora Gesù andò». Il Battista esita, Gesù insiste: riceve il battesimo. Allora lo Spirito Santo, sotto forma di colomba, scende su Gesù e una voce dal cielo dice: «Questi è il Figlio mio prediletto» (Mt 3,13-17). È la manifestazione («epifania») di Gesù come Messia di Israele e Figlio di Dio. Il battesimo di Gesù è, da parte di lui, l’accettazione e l’inaugurazione della sua missione di Servo sofferente. Egli si lascia annoverare tra i peccatori; è già «l’Agnello di Dio che toglie il peccato del mondo» (Gv 1,29); già anticipa il «battesimo» della sua morte cruenta. Già viene ad adempiere «ogni giustizia» (Mt 3,15), cioè si sottomette totalmente alla volontà del Padre suo: accetta per amore il battesimo di morte per la remissione dei nostri peccati. A tale accettazione risponde la voce del Padre che nel Figlio suo si compiace. Lo Spirito, che Gesù possiede in pienezza fin dal suo concepimento, si posa e «rimane» su di lui. Egli ne sarà la sorgente per tutta l’umanità. Al suo battesimo, «si aprirono i cieli» (Mt 3,16) che il peccato di Adamo aveva chiuso; e le acque sono santificate dalla discesa di Gesù e dello Spirito, preludio della nuova creazione.

Venne una voce dal cielo: «Tu sei il Figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento» – Giovanni Paolo II (Omelia, 13 Gennaio 1985): “Dal cielo hai fatto udire la tua voce”. Queste parole, che il prefazio dell’odierna liturgia rivolge a Dio Padre, riassumono, in certo modo, la manifestazione della misericordia divina verso gli uomini, che si è attuata nei misteri della vita di Gesù, tra i quali ricordiamo oggi il suo Battesimo nel fiume Giordano. Le arcane parole del Padre celeste, che si odono subito dopo che Gesù esce dall’acqua, costituiscono uno dei primi “segni prodigiosi” – come dice ancora il prefazio – con cui il Padre ha voluto garantirci la missione divina del Figlio diletto per la nostra salvezza. Facendosi battezzare da Giovanni, Gesù, sebbene mondo da ogni peccato, ha voluto condividere la nostra condizione di creature ferite e umiliate dal peccato e bisognose di purificazione. Con questo gesto, Gesù, Verbo incarnato, ha voluto mostrarci la potenza della sua azione redentiva e “battesima-le”, proprio servendosi di una carne debole, affinché potesse compiersi, in lui e per lui, la nostra salvezza.

Il Battesimo di Cristo e il nostro Battesimo – Benedetto XVI (Angelus, 7 Gennaio 2007): Il Battesimo di Gesù al Giordano è anticipazione del suo battesimo di sangue sulla Croce, ed è simbolo anche dell’intera attività sacramentale con cui il Redentore attuerà la salvezza dell’umanità. Ecco perché la tradizione patristica ha dedicato molto interesse a questa festa, che è la più antica dopo la Pasqua. “Nel Battesimo di Cristo – canta l’odierna liturgia – il mondo è santificato, i peccati sono perdonati; nell’acqua e nello Spirito diveniamo nuove creature” (Antifona al Benedictus, uff. delle Lodi). C’è una stretta correlazione tra il Battesimo di Cristo ed il nostro Battesimo. Al Giordano si aprirono i cieli (cfr. Lc 3,21) ad indicare che il Salvatore ci ha dischiuso la via della salvezza e noi possiamo percorrerla grazie proprio alla nuova nascita “da acqua e da Spirito” (Gv 3,5) che si realizza nel Battesimo. In esso noi siamo inseriti nel Corpo mistico di Cristo, che è la Chiesa, moriamo e risorgiamo con Lui, ci rivestiamo di Lui, come a più riprese sottolinea l’apostolo Paolo (cfr. 1Cor 12,13; Rm 6,3-5; Gal 3,27). L’impegno che scaturisce dal Battesimo è pertanto quello di “ascol-tare” Gesù: credere cioè in Lui e seguirlo docilmente facendo la sua volontà, la volontà di Dio. È in questo modo che ciascuno può tendere alla santità, una meta che, come ha ricordato il Concilio Vaticano II, costituisce la vocazione di tutti i battezzati. Ci aiuti Maria, la Madre del Figlio prediletto di Dio, ad essere sempre fedeli al nostro Battesimo.

Preghiera dei Fedeli

Celebrante: Fratelli e sorelle, il battesimo di Gesù ricorda a tutti noi il nostro battesimo, quando anche a noi Dio disse: «Tu sei il mio amato figlio, oggi ti faccio nascere alla mia vita divina». Preghiamo perché il Signore ci dia la forza di vivere questa nostra vita cristiana.

Lettore: Preghiamo insieme e diciamo: Rinnova la nostra vita, Signore!

– Per la Chiesa: proclami con gioia che Gesù è il Salvatore del mondo, salvezza di tutti gli uomini. Preghiamo. Rit.

– Per i cristiani che hanno abbandonato la vita cristiana: Dio li aiuti a rinascere alla vita nuova che Cristo ci ha portato. Preghiamo. Rit.

– Per tutti i cristiani: le nubi che si sono aperte su Gesù nel momento del battesimo ricordino a tutti che stiamo vivendo il tempo della riconciliazione tra Dio e gli uomini, il tempo in cui Dio è nostro Padre. Preghiamo. Rit.

– Per la nostra comunità: lo Spirito Santo che in forma di colomba scese su Gesù, scenda ancora su di noi, ricostruendo ciò che è distrutto e portandoci la vita nuova di figli di Dio. Preghiamo. Rit.

– Per tutti noi: l’Eucaristia che celebriamo insieme, consolidi in ciascuno la grazia del battesimo, e ci renda più fedeli alla nostra vocazione di figli amati da Dio. Preghiamo. Rit.

Celebrante: Padre, nel battesimo sul fiume Giordano hai detto a Gesù: «Tu sei il mio figlio prediletto», e nel nostro battesimo hai ripetuto queste parole a ciascuno di noi. Aiutaci a vivere da «figli di Dio» per testimoniare al mondo la gioia di avere incontrato Gesù Salvatore. Lui che è Dio e vive e regna…

Preghiera sulle offerte

Ricevi, o Padre, i doni che la Chiesa ti offre, celebrando la manifestazione del Cristo tuo diletto Figlio, e trasformali per noi nel sacrificio perfetto, che ha lavato il mondo da ogni colpa. Per Cristo nostro Signore.

Prefazio

Consacrazione e missione di Gesù. 

È veramente cosa buona e giusta, nostro dovere e fonte di salvezza,

rendere grazie sempre e in ogni luogo

a te, Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.

Nel battesimo di Cristo al Giordano  tu hai operato segni prodigiosi

per manifestare il mistero del nuovo lavacro:

dal cielo hai fatto udire la tua voce,

perché il mondo credesse che il tuo Verbo era in mezzo a noi;

con lo Spirito che si posava su di lui come colomba

hai consacrato il tuo Servo con unzione sacerdotale, profetica e regale,

perché gli uomini riconoscessero in lui il Messia,

inviato a portare ai poveri il lieto annunzio.

E noi, uniti alle potenze dei cieli,

con voce incessante proclamiamo la tua lode: Santo…

Antifona alla comunione

Questa è la testimonianza di Giovanni: “Io l’ho visto, e ho attestato che egli è il Figlio di Dio”. (Gv 1,32.34)

Oppure: 

Giovanni disse: “Io ho bisogno d’essere battezzato da te e tu vieni da me?”.  Lascia fare per ora” gli rispose Gesù, “poiché conviene che così adempiamo ogni giustizia”. (Mt 3,14-15)

Preghiera dopo la comunione

Dio misericordioso, che ci hai nutriti alla tua mensa, concedi a noi tuoi fedeli di ascoltare come discepoli il tuo Cristo, per chiamarci ed essere realmente tuoi figli. Per Cristo nostro Signore.

Un po’ di pane per camminare

«Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro guadagno per ciò che non sazia? Su, ascoltatemi e mangerete cose buone e gusterete cibi succulenti». Il forte e paterno richiamo che Dio rivolge al suo popolo per mezzo del profeta Isaìa, riecheggia oggi nella Liturgia della Parola, mostrandoci al contempo colui che sin dall’inizio si manifesta a noi come il modello di quanti ascoltano e compiono la volontà del Padre. Gesù fa della volontà del Padre il proprio cibo (cfr. Gv 4,34). Gesù è il figlio obbediente, che costruisce con sapienza la sua casa sulla roccia (cfr. Mt 7,24). Nel Giordano, Gesù avanza come il figlio obbediente, paziente e amorosamente sottomesso, che viene per attuare gli eterni disegni salvifici del Padre a favore di ogni uomo. Ogni suo pensiero, ogni sua scelta, ogni sua azione ha la radice più profonda nella comunione perfetta che lo unisce al Padre per mezzo dello Spirito, una comunione eterna, come vero ed eterno Dio, ma che ha sviluppato nel tempo, come vero uomo, crescendo in età, sapienza e grazia (cfr. Lc 2,52). Sin da piccolo ha avuto chiaro la necessità di occuparsi delle cose del Padre (cfr. Lc 2,49). E ora, nella pienezza del tempo (cfr. Gal 4,4) si manifesta ad ogni uomo come l’Agnello divino venuto a cancellare e sconfiggere il peccato, donandoci per i meriti infiniti della sua vita, morte e resurrezione, lo Spirito Santo che ci rende figli, ci rende idonei all’a-scolto e all’adempimento della Parola del Signore e ci consacra nella verità. Tutto il mistero della Redenzione è dono, è misericordia, è carità gratuita. Oggi celebriamo il mistero della nostra rinascita: il Cristo si addossa il nostro peccato e lo immerge nel Giordano per uscirne amato e glorificato dal Padre. Siamo chiamati ad unirci al Signore: a caricarci dei peccati del mondo (cfr. Gal 6,2), ad immergerci nelle acque agitate delle prove quotidiane per uscirne vittoriosi, per essere conformi all’immagine di colui che ci ha chiamati e amati (cfr. Rm 8,29; 1Pt 1,15). Perché spendere fatiche per cose che non saziano? Perché affannarci per ciò che passa? Andiamo al Signore, investiamo tempo e forze in ciò che sazia e fortifica, che dona pace al cuore e luce a gli occhi. Lasciamo che lo Spirito ci purifichi e ci rinnovi.

Conosciamo l’Opus Matris Verbi Dei

Capitolo 3

Vita Consacrata con voto di Povertà Castità Obbedienza

  1. Il voto di Obbedienza Ad imitazione di Gesù servo

Art. 67 – In spirito di amore verso la volontà di Dio, i Sodali mettono a disposizione tanto le energie della mente e della volontà, quanto i doni di grazia e di natura, nell’esecuzione degli ordini e nel compimento degli uffici che sono loro assegnati, sapendo di dare la loro collaborazione all’edificazione del Corpo di Cristo secondo il piano di Dio. Così l’obbe-dienza religiosa, lungi dal diminuire la dignità della persona umana, la fa pervenire al suo pieno sviluppo, avendo accresciuta la libertà dei figli di Dio (cfr. PC 14).

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