Liturgia

11 Giugno 2017 – SS.ma Trinità

Antifona d’ingresso

Sia benedetto Dio Padre, e l’unigenito Figlio di Dio, e lo Spirito Santo: perché grande è il suo amore per noi.

Colletta

O Dio Padre, che hai mandato nel mondo il tuo Figlio, Parola di verità, e lo Spirito santificatore per rivelare agli uomini il mistero della tua vita, fa’ che nella professione della vera fede riconosciamo la gloria della Trinità e adoriamo l’unico Dio in tre persone. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

Oppure:

Padre, fedele e misericordioso, che ci hai rivelato il mistero della tua vita donandoci il Figlio unigenito e lo Spirito di amore, sostieni la nostra fede e ispiraci sentimenti di pace e di speranza, perché riuniti nella comunione della tua Chiesa benediciamo il tuo nome glorioso e santo. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

Introduzione alla Parola di Dio:

La rivelazione del mistero della Trinità non è in contrapposizione con la rivelazione della unicità di Dio (Dt 6,4), e non è il frutto della speculazione teologica o filosofica della Chiesa. Il mistero della Trinità è presente in tutta la vita di Gesù, fin dall’Incarnazione, ed è stato colto ampiamente dagli autori del Nuovo Testamento, così come testimoniano i loro scritti. E possiamo anche aggiungere che il mistero della Trinità guida l’intera storia del mondo fin dalla creazione.

Prima Lettura

Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso.

Dal libro dell’Èsodo (34,4-6.8-9): In quei giorni, Mosè si alzò di buon mattino e salì sul monte Sinai, come il Signore gli aveva comandato, con le due tavole di pietra in mano. Allora il Signore scese nella nube, si fermò là presso di lui e proclamò il nome del Signore. Il Signore passò davanti a lui, proclamando: «Il Signore, il Signore, Dio misericordioso e pietoso, lento all’ira e ricco di amore e di fedeltà». Mosè si curvò in fretta fino a terra e si prostrò. Disse: «Se ho trovato grazia ai tuoi occhi, Signore, che il Signore cammini in mezzo a noi. Sì, è un popolo di dura cervìce, ma tu perdona la nostra colpa e il nostro peccato: fa’ di noi la tua eredità».

Parola di Dio.

 

Salmo Responsoriale Dn 3,52-56

  1. A te la lode e la gloria nei secoli.

Benedetto sei tu, Signore, Dio dei padri nostri.

Benedetto il tuo nome glorioso e santo.

Benedetto sei tu nel tuo tempio santo, glorioso.

Benedetto sei tu sul trono del tuo regno.

Benedetto sei tu che penetri con lo sguardo gli abissi
e siedi sui cherubini.

Benedetto sei tu nel firmamento del cielo.

 

Seconda Lettura

Noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corìnzi (13,11-13): Fratelli, siate gioiosi, tendete alla perfezione, fatevi coraggio a vicenda, abbiate gli stessi sentimenti, vivete in pace e il Dio dell’amore e della pace sarà con voi. Salutatevi a vicenda con il bacio santo. Tutti i santi vi salutano. La grazia del Signore Gesù Cristo, l’amore di Dio e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi.

Parola di Dio.

 

Acclamazione al Vangelo (Ap 1,8)

Alleluia, alleluia.

Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo, a Dio, che è, che era e che viene.

Alleluia.

 

Vangelo

Come il Padre ha mandato me anch’io mando voi.

Dal Vangelo secondo Giovanni (3,16-18): In quel tempo, disse Gesù a Nicodèmo: «Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio, unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell’unige-nito Figlio di Dio».

Parola del Signore.

 

La Parola di Dio commentata dal Magistero della Chiesa

La Trinità – CCC 234: Il mistero della Santissima Trinità è il mistero centrale della fede e della vita cristiana. È il mistero di Dio in se stesso. È quindi la sorgente di tutti gli altri misteri della fede; è la luce che li illumina. È l’insegna-mento fondamentale ed essenziale nella «gerarchia delle verità» di fede. «Tutta la storia della salvezza è la storia del rivelarsi del Dio vero e unico: Padre, Figlio e Spirito Santo, il quale riconcilia e unisce a sé coloro che sono separati dal peccato».

Fede trinitaria della Chiesa – Catechismo degli Adulti 321: La fede cristiana fin dalle origini è cristologica e trinitaria, perché nel mistero di Cristo, il consacrato con l’olio della sovranità divina, noi incontriamo «il Padre che fa l’unzione, il Figlio che la riceve, lo Spirito che è l’unzione stessa». Nel II secolo nascono i “simboli della fede” e nascono esplicitamente trinitari. Ecco uno dei più antichi, quello della cosiddetta Didascalia degli Apostoli: «Credo nel Padre dominatore dell’universo e in Gesù Cristo Salvatore nostro e nello Spirito Santo Paraclito». Nel II secolo anche la preghiera eucaristica, pronunciata sul pane e sul vino durante la Messa, ha struttura trinitaria, essendo rivolta «al Padre dell’universo, mediante il nome del Figlio e dello Spirito Santo». E tale rimane fino ad oggi.

Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo… – CCC 232-233: I cristiani vengono battezzati «nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo» (Mt 28,19). Prima rispondono: «Credo» alla triplice domanda con cui ad essi si chiede di confessare la loro fede nel Padre, nel Figlio e nello Spirito: «Fides omnium christianorum in Trinitate consistit – La fede di tutti i cristiani si fonda sulla Trinità». I cristiani sono battezzati  «nel nome» – e «non nei nomi» – del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo; infatti non vi è che un solo Dio, il Padre onnipotente e il Figlio suo unigenito e lo Spirito Santo: la Santissima Trinità.

La Sapienza di Dio – Benedetto XVI (Omelia, 17 Dicembre 2009): “O Sapienza, che esci dalla bocca dell’Altissimo, ti estendi ai confini del mondo, e tutto disponi con soavità e con forza: vieni, insegnaci la via della saggezza” (Litur-gia delle Ore, Vespri del 17 dicembre). Questa stupenda invocazione è rivolta alla “Sapienza”, figura centrale nei libri dei Proverbi, della Sapienza e del Siracide che da essa sono detti appunto “sapienziali” e nei quali la tradizione cristiana scorge una prefigurazione del Cristo. Tale invocazione diventa davvero stimolante e, anzi, provocante, quando ci poniamo di fronte al Presepe, cioè al paradosso di una Sapienza che, uscita “dalla bocca dell’altissimo”, giace avvolta in fasce dentro una mangiatoia.

L’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori… – CCC 733: «Dio è amore» (1Gv 4,8.16) e l’amore è il primo dono, quello che contiene tutti gli altri. Questo amore, Dio l’ha «riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato donato» (Rm 5,5).

La vera fede – Card. Tarcisio Bertone (Omelia, 7 Giugno 2007): […] in questa Domenica… la Chiesa ci invita a contemplare l’intima natura del nostro Dio, rivelata da Gesù Cristo. Dopo l’annuncio della gioia della Risurrezione, e dopo essere stata corroborata dalla forza soave dello “Spirito di verità”, per essere testimone credibile della realtà e dell’identità del Signore, la Chiesa, in questo giorno, chiede a Dio nella preghiera la grazia di poter professare la vera fede. All’inizio, nell’orazione della colletta, abbiamo infatti chiesto al Padre: “fa’ che nella professione della vera fede riconosciamo la gloria della Trinità e adoriamo l’unico Dio in tre persone”. Non abbiamo chiesto di conoscere la gloria di Dio nel “ragionare” sulla fede, ma anzitutto nel “professare” la vera fede, la fede della Chiesa di sempre. Il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo sono sempre presenti nel cuore della vita della Chiesa, al centro della sua preghiera e della sua liturgia, e non come un mistero complicato e lontano, ma come una Presenza e come Dono intimo e continuo.

Gesù ha rivelato il mistero di Dio – Benedetto XVI (Angelus, 22 Maggio 2005): Oggi la liturgia celebra la solennità della Santissima Trinità, quasi a sottolineare che nella luce del mistero pasquale si rivela appieno il centro del cosmo e della storia: Dio stesso, Amore eterno e infinito. La parola, che riassume tutta la rivelazione, è questa: “Dio è amore” (1Gv 4,8.16); e l’amore è sempre un mistero, una realtà che supera la ragione senza contraddirla, anzi, esaltandone le potenzialità. Gesù ci ha rivelato il mistero di Dio: Lui, il Figlio, ci ha fatto conoscere il Padre che è nei Cieli, e ci ha donato lo Spirito Santo, l’Amore del Padre e del Figlio. La teologia cristiana sintetizza la verità su Dio con questa espressione: un’unica sostanza in tre persone. Dio non è solitudine, ma perfetta comunione. Per questo la persona umana, immagine di Dio, si realizza nell’amore, che è dono sincero di sé.

 

 Preghiera dei Fedeli

Fratelli carissimi, rivolgiamo la nostra unanime preghiera a Dio Padre, che ha rivelato al mondo il suo grande amore nel dono del Figlio unigenito e dello Spirito Santo.

  1. Signore Dio nostro, ascoltaci.

 Per la santa Chiesa, perché attesti al mondo intero la sua realtà di popolo di Dio, convocato dall’amore del Padre, per mezzo di Cristo, nella comunione di un solo Spirito, preghiamo.

 Per tutti i popoli della terra, perché illuminati dalla sapienza dello Spirito riconoscano in Gesù Cristo l’inviato del Padre, e siano radunati nell’unica Chiesa, preghiamo.

Per tutti coloro che sono nella sofferenza e nella prova, perché sperimentino l’amore del Padre e la presenza consolante dello Spirito di Cristo, preghiamo.

Per tutti gli uomini lacerati e sconvolti dalle violenze e dai conflitti, perché mediante l’azione dello Spirito si sentano figli dell’unico Padre e fratelli in Cristo, e nel suo sangue ha fatto pace fra cielo e terra, preghiamo

Per noi qui presenti, perché la grazia del Battesimo, conferitoci nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, cresca e fruttifichi con un’adesione sempre più convinta e operosa, preghiamo.

Guarda, o Padre, al volto del tuo Figlio, e accogli la preghiera di questa tua famiglia, perché fortificata dal dono dello Spirito, diventi segno e primizia dell’umanità partecipe del mistero uno e trino del tuo amore. Per Cristo nostro Signore. Amen.

 

Preghiera sulle offerte

Invochiamo il tuo nome, Signore,
su questi doni che ti presentiamo:
consacrali con la tua potenza
e trasforma tutti noi in sacrificio perenne a te gradito.
Per Cristo nostro Signore.

 

Prefazio

Il mistero di Dio uno e trino. 

È veramente cosa buona e giusta,
nostro dovere e fonte di salvezza,
rendere grazie sempre e in ogni luogo a te,
Signore, Padre santo, Dio onnipotente ed eterno.
Con il tuo unico Figlio e con lo Spirito Santo
sei un solo Dio, un solo Signore,
non nell’unità di una sola persona,
ma nella Trinità di una sola sostanza.
Quanto hai rivelato della tua gloria, noi lo crediamo,
e con la stessa fede, senza differenze,
lo affermiamo del tuo Figlio e dello Spirito Santo.
E nel proclamare te Dio vero ed eterno,
noi adoriamo la Trinità delle Persone,
l’unità della natura, l’uguaglianza nella maestà divina.
Gli Angeli e gli Arcangeli, i Cherubini e i Serafini,
non cessano di esaltarti uniti nella stessa lode: Santo…

 

 Antifona alla comunione

Voi siete figli di Dio:

egli ha mandato nei vostri cuori
lo Spirito del Figlio suo, che grida “Abbà, Padre”. (Gal 4,6)

Oppure:

Dio ha tanto amato il mondo da donare il suo unico Figlio,
perché chiunque crede in lui non perisca,
ma abbia la vita eterna. (Gv 3,16)

 

Preghiera dopo la comunione

Signore Dio nostro, la comunione al tuo sacramento,
e la professione della nostra fede in te,
unico Dio in tre persone,
ci sia pegno di salvezza dell’anima e del corpo.
Per Cristo nostro Signore.

 

 

Un po’ di pane per camminare.

Leone XIII, 9 Maggio 1897: Il mistero della santissima Trinità è chiamato dai dottori la sostanza del Nuovo Testamento, cioè il più grande di tutti i misteri, la fonte ed il fondamento degli altri.

È per conoscerlo e contemplarlo che gli angeli sono stati creati nel cielo, e gli uomini sulla terra. Questo mistero era velato nell’Antico Testamento, ed è per manifestarlo più chiaramente che Dio stesso è sceso dal soggiorno degli angeli verso gli uomini: «Dio nessuno l’ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato» (Gv 1,18). Dunque, chiunque scriva o parli della Trinità deve avere davanti agli occhi il saggio consiglio del dottore angelico: «Quando parliamo della Trinità, sono necessarie prudenza e riserva perché, come dice sant’Agostino, non vi è soggetto in cui l’errore sia più pericoloso, le investigazioni più laboriose, e le scoperte più fruttuose». Il pericolo, nella fede o nel culto, è di confondere tra loro le persone divine o di dividere la loro natura unica; poiché la fede cattolica venera un solo Dio nella Trinità, e la Trinità nell’unità. Anche Innocenzo XII, nostro predecessore, si rifiutò assolutamente, malgrado vive istanze, di autorizzare una festa speciale in onore del Padre. Perché, pur festeggiando in particolare i misteri del Verbo incarnato, non esiste nessuna festa che onori unicamente la natura divina del Verbo, e la stessa solennità della Pentecoste è stata stabilita fin dall’inizio, non in vista di onorare esclusivamente lo Spirito Santo in se stesso, ma per ricordare la sua discesa, cioè la sua missione esterna.

Tutto ciò è stato saggiamente deciso, affinché la distinzione delle persone non conducesse ad una distinzione nell’essenza divina. Inoltre, per mantenere i suoi figli nell’integrità della fede, la Chiesa ha istituito la festa della Santa Trinità.

 

Conosciamo l’Opus Matris Verbi Dei

 Capitolo 1

 Natura, forma di vita e finalità della Famiglia Ecclesiale di Vita Evangelica Opus Matris Verbi Dei

 Art. 2 – Quanto si stabilisce nelle presenti Costituzioni, è ugualmente valido per i Sodali e le Sodali dei tre Rami principali di consacrati con voti, a meno che non risulti altrimenti dal contesto o dalla natura delle cose.

Art. 3 – Ai tre Rami della Famiglia ecclesiale inoltre è aggregato un quarto gruppo di laici e di laiche impegnati formato da famiglie che attuano l’apostolato secondo queste Costituzioni, tenendo presente il proprio stato. La loro associazione viene denominata Movimento Mariano a servizio della Parola.

Art. 4 – A questi quattro gruppi complementari tra loro in cui i membri si legano alle indicazioni delle presenti Costituzioni è prevista l’aggregazione di Sacerdoti diocesani che si impegnano a dare, secondo il proprio stato di vita, una cura preferenziale per il servizio della Parola.

Art. 5 – l Sodali dei tre Rami principali dell’Opus Matris Verbi Dei si pongono nella Chiesa come Comunità di consacrati che intendono vivere e far vivere il messaggio del Vangelo in chiave eminentemente comunitario-ecclesiale a partire da un impegno diretto e personale con tutti e singoli i consigli evangelici.

Art. 6 – Il fine ultimo della Famiglia ecclesiale di vita evangelica è la maggior gloria di Dio, la santificazione personale dei Sodali, l’edificazione della Chiesa.

 

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