aprile, meditazioni

25 APRILE 2020 – SABATO – SAN MARCO (FESTA)

I Lettura: Per sopportare i tempi calamitosi che assediano la Chiesa, oltre alla vigilanza occorre irrobustire la fede che è forza preponderante nella lotta contro Satana e il mondo.

      Vangelo: Gesù prima di ascendere al Cielo manda i suoi nel mondo, avranno il compito di annunciare il Vangelo. Ma non sono soli in questa opera immane ed esaltante, Gesù cammina con loro e conferma la predicazione con miracoli e prodigi.

Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo – Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la accompagnavano.

La Parola di Dio commentata dal Magistero della Chiesa

Il Vangelo di San Marco è una riproduzione scritta della catechesi narrativa dell’apostolo Pietro a Roma – Giovanni XXIII (Udienza Generale, 25 Aprile 1967): San Marco ci ha lasciato in brevi pagine disadorne e non sempre ordinate, ma estremamente sincere e vive, l’immagine di Cristo, come San Pietro la ricordava e la portava scolpita nella semplicità fedele, umile ed entusiasta del suo cuore, realisticamente. Ecco perché Ci è caro San Marco: egli ci riporta il profilo di Cristo, nello sfondo del disegno sinottico primitivo (cfr Vannutelli), visto da San Pietro. E San Pietro, offrendoci la visione sensibile e scenica di Cristo, c’introduce alla conoscenza di Cristo quale veramente è; una conoscenza che solo la fede in qualche modo può afferrare e penetrare.

Andate in tutto il mondo… – Ad Gentes 1: Inviata per mandato divino alle genti per essere «sacramento universale di salvezza» la Chiesa, rispondendo a un tempo alle esigenze più profonde della sua cattolicità ed all’ordine specifico del suo fondatore, si sforza di portare l’annuncio del Vangelo a tutti gli uomini. Ed infatti gli stessi apostoli, sui quali la Chiesa fu fondata, seguendo l’esempio del Cristo, «predicarono la parola della verità e generarono le Chiese». È pertanto compito dei loro successori perpetuare quest’opera, perché «la parola di Dio corra e sia glorificata» (2Ts 3,1) ed il regno di Dio sia annunciato e stabilito su tutta quanta la terra. D’altra parte, nella situazione attuale delle cose, in cui va profilandosi una nuova condizione per l’umanità, la Chiesa, sale della terra e luce del mondo, avverte in maniera più urgente la propria vocazione di salvare e di rinnovare ogni creatura, affinché tutto sia restaurato in Cristo e gli uomini costituiscano in lui una sola famiglia ed un solo popolo di Dio.

Gli Apostoli hanno trasmesso quello che hanno ricevuto dalla bocca del Cristo – Dei Verbum 7: Dio, con somma benignità, dispose che quanto egli aveva rivelato per la salvezza di tutte le genti, rimanesse per sempre integro e venisse trasmesso a tutte le generazioni. Perciò Cristo Signore, nel quale trova compimento tutta intera la Rivelazione di Dio altissimo, ordinò agli apostoli che l’Evangelo, prima promesso per mezzo dei profeti e da lui adempiuto e promulgato di persona venisse da loro predicato a tutti come la fonte di ogni verità salutare e di ogni regola morale, comunicando così ad essi i doni divini. Ciò venne fedelmente eseguito, tanto dagli apostoli, i quali nella predicazione orale, con gli esempi e le istituzioni trasmisero sia ciò che avevano ricevuto dalla bocca del Cristo vivendo con lui e guardandolo agire, sia ciò che avevano imparato dai suggerimenti dello spirito Santo, quanto da quegli apostoli e da uomini della loro cerchia, i quali, per ispirazione dello Spirito Santo, misero per scritto il messaggio della salvezza.

Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato – CCC 183: La fede è necessaria alla salvezza. Il Signore stesso lo afferma: “Chi crederà e sarà battezzato sarà salvo, ma chi non crederà sarà condannato”(Mc 16,16).

Il Signore Gesù fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio – CCC 659: Il Corpo di Cristo è stato glorificato fin dall’istante della sua Risurrezione, come lo provano le proprietà nuove e soprannaturali di cui ormai gode in permanenza. Ma durante i quaranta giorni nei quali egli mangia e beve familiarmente con i suoi discepoli e li istruisce sul Regno, la sua gloria resta ancora velata sotto i tratti di una umanità ordinaria. L’ultima apparizione di Gesù termina con l’entrata irreversibile della sua umanità nella gloria divina simbolizzata dalla nube e dal cielo ove egli siede ormai alla destra di Dio. In un modo del tutto eccezionale ed unico egli si mostrerà a Paolo “come a un aborto” (1Cor 15,8) in un’ultima apparizione che costituirà apostolo Paolo stesso.

La Parola di Dio commentata dai Padri della Chiesa

Il Battesimo e la fede – “Il Battesimo non è necessario a coloro ai quali basta la fede: Abramo, infatti, piacque a Dio per la sua fede, pur non avendo ricevuto il Battesimo. Ma sempre ciò che vien dopo porta a compimento e ha il sopravvento su quanto precede. Prima della passione e della risurrezione del Signore c’era salvezza grazie alla pura fede: ma dal momento che la fede per i credenti è stata rafforzata con la nascita, la passione e la risurrezione di Cristo, su di essa, resa più forte, è stato apposto il suggello del Battesimo, quasi abito della fede, che prima era nuda, ma non poteva più restare senza una sua legge. La legge del Battesimo è stata data e dettata in questi termini: Andate e ammaestrate tutte le nazioni battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo [Mt 28,19]. Inoltre sta scritto: Se uno non nasce da acqua e da Spirito non può entrare nel regno dei cieli [Gv 3,5]; e ciò vuol dire che la fede deve essere necessariamente suggellata dal Battesimo. Perciò tutti i credenti vengono battezzati” (Tertulliano).

Silenzio / Preghiera / La tua traccia

«Vi saluta la comunità che vive in Babilonia, e anche Marco, figlio mio». La storia di Marco è particolare, ed è bello oggi poterci soffermare sulla sua vita, almeno di ciò che di lui sappiamo dalla testimonianza delle Sacre Scritture. Anzitutto egli non fa parte dei dodici Apostoli, ma ha avuto la grazia di stare a stretto contatto tanto con Paolo che con Pietro, oltre che con Bàrnaba. Ha condiviso con loro le gioie dell’attività missionaria, la grazia di vedere il Regno di Dio crescere e mettere radici, ma anche ha partecipato con loro delle sofferenze e delle persecuzioni dovute all’annuncio del Vangelo. Marco è un uomo in cui ciascuno di noi potrebbe identificarsi. Non mancano nemmeno i malintesi e perfino le liti, specialmente con san Paolo, ma sempre brillantemente superate in nome di una Carità più grande di ogni personalismo. Marco è ciascuno di noi, in quel viaggio della fede che emerge dal suo Vangelo, costellato da quella stessa domanda su Gesù: chi è, dunque, costui? È il viaggio della nostra fede, della scoperta di un Dio che si rivela solo quando, trafitto, attira i nostri sguardi dall’alto della Croce: «Veramente quest’uomo era figlio di Dio!» (Mc 15,39). Un Dio che pian piano ci conquista fino a renderci suoi testimoni, annunciatori, discepoli in comunione con Pietro e tutta la Chiesa.

Preghiamo

O Dio, che hai glorificato il tuo evangelista Marco con il dono della predicazione apostolica, fa’ che, alla scuola del Vangelo, impariamo anche noi a seguire fedelmente il Cristo Signore. Egli è Dio, e vive e regna con te…

 

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *