aprile, meditazioni

24 APRILE 2020 – VENERDÌ, II SETTIMANA DI PASQUA

      I Lettura: Tradotti dinanzi al Sinedrio per essere giudicati, gli Apostoli vi trovano un difensore inaspettato: Gamalièle, dottore della Legge, molto stimato dal popolo. I Sinedriti accolgono le parole di Gamalièle e richiamati gli Apostoli, li fanno flagellare e ordinano loro di non parlare nel nome di Gesù. Gli Apostoli sono lieti di subire oltraggi per il nome di Gesù perché a loro è data «la grazia non solo di credere in Cristo; ma anche di soffrire per lui» (Fil 1,29). Solo lo Spirito Santo può donare questa gioia.

Vangelo: La moltiplicazione dei pani ha come obiettivo quella di svelare la vera identità di Gesù: Gesù è il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno. Per questo l’e-vangelista Giovanni ha relegato sullo sfondo i discepoli per incentrare tutta la sua narrazione sulla possente personalità di Gesù che dirige gli avvenimenti e li interpreta.

Gesù distribuì i pani a quelli che erano seduti, quanto ne volevano – Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo». Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini. Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato. Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.

La Parola di Dio commentata dal Magistero della Chiesa

Allora Gesù prese i pani…: Cristo è il pane di vita, disceso dal cielo – CCC 1337-1339: Il Signore, avendo amato i suoi, li amò sino alla fine. Sapendo che era giunta la sua Ora di passare da questo mondo al Padre, mentre cenavano, lavò loro i piedi e diede loro il comandamento dell’amore. Per lasciare loro un pegno di questo amore, per non allontanarsi mai dai suoi e renderli partecipi della sua Pasqua, istituì l’Eucaristia come memoriale della sua morte e della sua risurrezione, e comandò ai suoi apostoli di celebrarla fino al suo ritorno, costituendoli “in quel momento sacerdoti della Nuova Alleanza”. I tre vangeli sinottici e san Paolo ci hanno trasmesso il racconto dell’istituzione dell’Euca-ristia; da parte sua, san Giovanni riferisce le parole di Gesù nella sinagoga di Cafarnao, parole che preparano l’istituzione dell’Eucaristia: Cristo si definisce come il pane di vita, disceso dal cielo. Gesù ha scelto il tempo della Pasqua per compiere ciò che aveva annunziato a Cafarnao: dare ai suoi discepoli il suo Corpo e il suo Sangue.

Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì… I segni del Regno di Dio – CCC 547-549: Gesù accompagna le sue parole con numerosi “miracoli, prodigi e segni” (At 2,22), i quali manifestano che in lui il Regno è presente. Attestano che Gesù è il Messia annunziato. I segni compiuti da Gesù testimoniano che il Padre lo ha mandato. Essi sollecitano a credere in lui. A coloro che gli si rivolgono con fede, egli concede ciò che domandano. Allora i miracoli rendono più salda la fede in colui che compie le opere del Padre suo: testimoniano che egli è il Figlio di Dio. Ma possono anche essere motivo di scandalo. Non mirano a soddisfare la curiosità e i desideri di qualcosa di magico. Nonostante i suoi miracoli tanto evidenti, Gesù è rifiutato da alcuni; lo si accusa perfino di agire per mezzo di demoni. Liberando alcuni uomini dai mali terreni della fame, dell’ingiustizia, della malattia e della morte, Gesù ha posto dei segni messianici; egli non è venuto tuttavia per eliminare tutti i mali di quaggiù, ma per liberare gli uomini dalla più grave delle schiavitù: quella del peccato, che li ostacola nella loro vocazione di figli di Dio e causa tutti i loro asservimenti umani.

Modo di agire di Cristo – Dignitatis Humanae 11: Dio chiama certo gli uomini a servire lui in spirito e verità, per cui essi sono vincolati in coscienza ma non coartati. Infatti ha riguardo della dignità della persona umana da lui creata, che deve essere guidata da decisione personale e godere di libertà. Ciò è apparso in grado sommo in Cristo Gesù, nel quale Dio ha manifestato se stesso e le sue vie in modo perfetto. Infatti Cristo, che è maestro e signore nostro, mite ed umile di cuore, ha attratto e invitato pazientemente i discepoli. Certo ha sostenuto e confermato la sua predicazione con i miracoli per suscitare e rafforzare la fede degli uditori, non per esercitare coercizione su di essi. Ha pure rimproverato l’incredulità degli uditori, lasciando però la punizione a Dio nel giorno del giudizio.

La Parola di Dio commentata dai Padri della Chiesa

Gesù prese i pani…: «Ma nota bene a chi è distribuito. Non agli sfaccendati, non a quanti abitano nella città, cioè nella Sinagoga o fra gli onori del mondo, ma a quanti cercano Cristo nel deserto, proprio coloro che non ne hanno noia sono accolti da Cristo, e il Verbo di Dio parla con essi, non di questioni terrene, ma del Regno dei cieli. E se taluni hanno addosso le piaghe di qualche passione del corpo, Egli accorda volentieri a costoro la sua medicina» (Sant’Ambrogio).

Silenzio / Preghiera / La tua traccia

«Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Nel riportare questa domanda, posta da Gesù a Filippo, l’evangelista Giovanni, certamente presente al miracolo, non nasconde che in tale quesito vi era molto di più che una semplice curiosità o una necessità di inventario. Si affretta, infatti, subito ad aggiungere che «diceva così per metterlo alla prova». Fermiamoci un attimo a riflettere su questo: cosa doveva provare Gesù? Perché l’esigenza di porre tale domanda? Quale la finalità di quella richiesta? Anzitutto, è importante capire e ricordarci che Dio a volte ci mette alla prova, ci chiede alcune cose che apparentemente sono inutili, buone solo a far perdere tempo e salute. In realtà Gesù, da buon Maestro, cerca di farci capire le cose, non vuole che impariamo a memoria, ma vuole che ci applichiamo, che riflettiamo e che capiamo la logica di quanto ci insegna. Tornando quindi alla domanda, Gesù invita Filippo a riflettere, a rendersi conto di non avere la possibilità di sfamare tutta quella gente. Dio mette alla prova perché possiamo aprire gli occhi alla nostra povertà e, quando ce ne rendiamo finalmente conto, eccolo pronto ad agire: ci penso io, non temere! Oggi Gesù ripete anche a noi: come possiamo sfamare questo popolo? Come raggiungere ogni uomo, consolarne i cuori, sanare gli animi feriti? Non temiamo: egli è con noi!

Preghiamo

Padre misericordioso, che hai voluto che il tuo Figlio subisse per noi il supplizio della croce per liberarci dal potere del nemico, donaci di giungere alla gloria della risurrezione. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

 

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