meditazioni, Ottobre

19 Ottobre 2019

19 Ottobre 2019 – Sabato, XXVIII del Tempo Ordinario (Rm 4,13.16-18; Sal 104[105]; Lc 12,8-12)

I Lettura: Paolo si trova a combattere la pretesa di certi cristiani dei primi tempi che si ostinavano nell’osservanza esteriore della Legge; a tal proposito fa notare che le promesse fatte ad Abramo, non furono fatte in virtù dell’osservanza della Legge, ma in virtù della sua fede. Abramo divenne così padre di innumerevoli genti.

Vangelo: Il brano del Vangelo è formato da due parti: i primi versetti manifestano la promessa di Gesù verso coloro che gli saranno fedeli, gli ultimi versetti invece, vogliono incoraggiare i cristiani a non farsi prendere dalla paura quando saranno perseguitati. Una Chiesa paurosa, facile al compromesso, incapace di prendere posizioni e che ha paura di lasciarsi insultare per le scelte, non è fedele al suo Signore.

Lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna direDal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io vi dico: chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio; ma chi mi rinnegherà davanti agli uomini, sarà rinnegato davanti agli angeli di Dio. Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato. Quando vi porteranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi di come o di che cosa discolparvi, o di che cosa dire, perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento ciò che bisogna dire».

La Parola di Dio commentata dal Magistero della Chiesa

Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini – CCC 425: La trasmissione della fede cristiana è innanzitutto l’annunzio di Gesù Cristo, allo scopo di condurre alla fede in lui. Fin dall’inizio, i primi discepoli sono stati presi dal desiderio ardente di annunziare Cristo: «Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato» (At 4,20). Essi invitano gli uomini di tutti i tempi ad entrare nella gioia della loro comunione con Cristo.

Chiunque parlerà contro il Figlio dell’uomo, gli sarà perdonato; ma a chi bestemmierà lo Spirito Santo, non sarà perdonato – Giovanni Paolo II (Lettera Enciclica Dominum et Vivificantem 46): Perché la bestemmia contro lo Spirito Santo è imperdonabile? Come intendere questa bestemmia? Risponde san Tommaso d’Aquino che si tratta di un peccato: «irremissibile secondo la sua natura, in quanto esclude quegli elementi, grazie ai quali avviene la remissione dei peccati». Secondo una tale esegesi la «bestemmia» non consiste propriamente nell’offendere con le parole lo Spirito Santo; consiste, invece, nel rifiuto di accettare la salvezza che Dio offre all’uomo mediante lo Spirito Santo, operante in virtù del sacrificio della Croce. Se l’uomo rifiuta quel «convincere quanto al peccato», che proviene dallo Spirito Santo ed ha carattere salvifico, egli insieme rifiuta la «venuta» del consolatore – quella «venuta» che si è attuata nel mistero pasquale, in unità con la potenza redentrice del sangue di Cristo: il sangue che «purifica la coscienza dalle opere morte». Sappiamo che frutto di una tale purificazione è la remissione dei peccati. Pertanto, chi rifiuta lo Spirito e il sangue rimane nelle «opere morte», nel peccato. E la bestemmia contro lo Spirito Santo consiste proprio nel rifiuto radicale di accettare questa remissione, di cui egli è l’intimo dispensatore e che presuppone la reale conversione, da lui operata nella coscienza. Se Gesù dice che la bestemmia contro lo Spirito Santo non può essere rimessa né in questa vita né in quella futura, è perché questa «non-remissione» è legata, come a sua causa, alla «non penitenza», cioè al radicale rifiuto di convertirsi. Il che significa il rifiuto di raggiungere le fonti della redenzione, le quali, tuttavia, rimangono «sempre» aperte nell’economia della salvezza, in cui si compie la missione dello Spirito Santo. Questi ha l’infinita potenza di attingere a queste fonti: «Prenderà del mio», ha detto Gesù. In questo modo egli completa nelle anime umane l’opera della redenzione, compiuta da Cristo, dispensandone i frutti. Ora la bestemmia contro lo Spirito Santo è il peccato commesso dall’uomo, che rivendica un suo presunto «diritto» di perseverare nel male – in qualsiasi peccato – e rifiuta così la redenzione. L’uomo resta chiuso nel peccato, rendendo da parte sua impossibile la sua conversione e, dunque, anche la remissione dei peccati, che ritiene non essenziale o non importante per la sua vita. È, questa, una condizione di rovina spirituale, perché la bestemmia contro lo Spirito Santo non permette all’uomo di uscire dalla sua autoprigionia e di aprirsi alle fonti divine della purificazione delle coscienze e della remissione dei peccati.

La bestemmia contro lo Spirito Santo – CCC 1864: «Qualunque peccato e bestemmia sarà perdonata agli uomini, ma la bestemmia contro lo Spirito non sarà perdonata» (Mt 12,31). La misericordia di Dio non conosce limiti, ma chi deliberatamente rifiuta di accoglierla attraverso il pentimento, respinge il perdono dei propri peccati e la salvezza offerta dallo Spirito Santo. Un tale indurimento può portare alla impenitenza finale e alla rovina eterna.

La Parola di Dio commentata dai Padri della Chiesa

«Per molti è questa una parola dura: rinnega te stesso, prendi la tua croce e segui Gesù [Mt 16,24; Lc 9,23]. Ma sarà molto più duro sentire, alla fine, questa parola: “allontanatevi da me maledetti, nel fuoco eterno” [Mt 25,41]. In verità coloro che ora accolgono volonterosamente la parola della croce non avranno timore di sentire, in quel momento, la condanna eterna. Ci sarà nel cielo questo segno della croce, quando il Signore verrà a giudicare. In quel momento si avvicineranno, con grande fiducia, a Cristo giudice tutti i servi della croce, quelli che in vita si conformarono al Crocefisso. Perché, dunque, hai paura di prendere la croce, che è la via per il regno? Nella croce è la salvezza; nella croce è la vita; nella croce è la difesa dal nemico; nella croce è il dono soprannaturale delle dolcezze del cielo; nella croce sta la forza delle mente e la letizia dello spirito; nella croce si assommano le virtù e si fa perfetta la santità. Soltanto nella croce si ha la salvezza dell’anima e la speranza della vita eterna. Prendi, dunque, la tua croce, e segui Gesù; così entrerai nella vita eterna. Ti ha preceduto lui stesso, portando la sua croce [Gv 19,17] ed è morto in croce per te, affinché anche tu portassi la tua croce, e desiderassi di essere anche tu crocefisso. Infatti, se sarai morto con lui, con lui e come lui vivrai. Se gli sarai stato compagno nella sofferenza, gli sarai compagno anche nella gloria.» (Imitazione di Cristo).

Silenzio / Preghiera / La tua traccia

«Eredi dunque si diventa in virtù della fede». Questa affermazione di san Paolo rivolta ai Romani ci invita a contemplare, oggi, i meravigliosi effetti del sacramento del Battesimo. Questi è il primo dei Sacramenti, la porta d’ingresso nella grazia santificante. Il Battesimo che noi chiediamo (o che i genitori chiedono in nome e per conto dei loro figli) è nella fede del Signore, è generato dalla fede e si alimenta con la fede, cioè genera l’unione mistica con Dio e con la Chiesa e si alimenta di quella linfa di Vita che è lo Spirito Santo. Quando il sacerdote battezza, dopo i riti preparatori, fa esprimere la professione di fede, poi domanda: «Volete dunque che il vostro bambino riceva il Battesimo nella fede che tutti insieme abbiamo professato?», e solo dopo aver ricevuto l’assenso dei genitori e dei padrini, procede al Battesimo vero e proprio nel segno dell’acqua. E da quel momento siamo stati innestati in Dio, come il tralcio alla vite; resi figli nel Figlio, siamo divenuti eredi del Padre, delle sue promesse e delle sue eterne ricchezze. Tutto ciò che è di Dio, egli ce lo dona: «Egli, che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo ha consegnato per tutti noi, non ci donerà forse ogni cosa insieme a lui?» (Rm 8,32). Viviamo, dunque, da figli: lodiamo Dio ricco di misericordia che ci tratta come figli e ci ama come figli.

Preghiamo

Ci preceda e ci accompagni sempre la tua grazia, Signore, perché, sorretti dal tuo paterno aiuto, non ci stanchiamo mai di operare il bene. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

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