meditazioni, settembre

20 SETTEMBRE 2019

20 Settembre 2019 – Venerdì, XXIV del Tempo Ordinario –  Santi Andrea Kim Taegon, Paolo Chong Hasang e compagni (Memoria) – (1Tm 6,2c-12; Sal 48[49]; Lc 8,1-3)

I Lettura: Timòteo si trova a capo della comunità di Efeso dove deve confrontarsi sia con le autorità locali e l’opinione pubblica, alle quali la comunità cristiana deve offrire un’immagine serena e credibile, sia con le correnti eretiche che in maniera velata serpeggiavano tra i credenti, come la filosofia gnostica e le cavillose dottrine ebraiche, che creavano confusione.

Vangelo: Luca dà molta importanza alle donne nel suo Vangelo. Gesù le associa al suo ministero, si lascia servire da loro, dà molta importanza al gesto della peccatrice che ad un banchetto gli versa dell’olio profumato (Mt 26,13). Pur relegate agli ultimi posti sono le prime nella gratitudine. Le donne non lo abbandonano neanche sotto la croce, attendono al loro servizio anche durante la sepoltura e sono le prime destinatarie del messaggio Pasquale e le prime credenti della Risurrezione: all’invito degli angeli di ricordare le sue parole (Lc 24,6) esse ricordano, perché il luogo della memoria è il cuore dove la Parola va custodita.

C’erano con lui i Dodici e alcune donne che li servivano con i loro beniDal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù se ne andava per città e villaggi, predicando e annunciando la buona notizia del regno di Dio. C’erano con lui i Dodici e alcune donne che erano state guarite da spiriti cattivi e da infermità: Maria, chiamata Maddalena, dalla quale erano usciti sette demòni; Giovanna, moglie di Cuza, amministratore di Erode; Susanna e molte altre, che li servivano con i loro beni.

La Parola di Dio commentata dal Magistero della Chiesa

Il seguito femminile di Gesù – Giovanni Paolo II (Discorso, 29 Aprile 1979): È particolarmente commovente meditare sull’atteggiamento di Gesù verso la donna: egli si dimostrò audace e sorprendente per quei tempi, in cui nel paganesimo la donna era considerata oggetto di piacere, di merce e di fatica, e nel giudaismo era emarginata e avvilita. Gesù mostrò sempre la massima stima e il massimo rispetto per la donna, per ogni donna, e in particolare fu sensibile verso la sofferenza femminile. Oltrepassando le barriere religiose e sociali del tempo, Gesù ristabilì la donna nella sua piena dignità di persona umana davanti a Dio e davanti agli uomini. Come non ricordare i suoi incontri con Marta e Maria, con la Samaritana, con la vedova di Naim, con la donna adultera, con l’ammalata di emorragia, con la peccatrice in casa di Simone il Fariseo? «Le sono perdonati i suoi molti peccati poiché ha molto amato» (Lc 7,47). Il cuore vibra di commozione al solo enumerarli. E come non ricordare, soprattutto, che Gesù volle associare alcune donne ai Dodici, che lo accompagnavano e lo servivano, e gli furono di conforto durante la via dolorosa fin sotto la Croce ? E dopo la risurrezione Gesù apparve alle pie donne e a Maria Maddalena, incaricandola di annunziare ai discepoli la sua Risurrezione. Desiderando incarnarsi ed entrare nella nostra storia umana, Gesù volle avere una Madre, Maria Santissima, ed elevò così la donna al più alto e mirabile fastigio della dignità, Madre di Dio Incarnato, Immacolata, Assunta, Regina del Cielo e della Terra. Perciò voi donne cristiane, come Maria Maddalena e le altre donne del Vangelo, dovete annunziare, testimoniare che Cristo è veramente risorto, che lui è la nostra vera ed unica consolazione! Abbiate quindi cura della vostra vita interiore.

C’erano con lui i Dodici e alcune donne – Christifideles Laici 49: La coscienza che la donna, con i doni e i compiti propri, ha una sua specifica vocazione è andata crescendo e approfondendosi nel periodo post-conciliare, ritrovando la sua ispirazione più originale nel Vangelo e nella storia della Chiesa. Per il credente, infatti, il Vangelo, ossia la parola e l’esempio di Gesù Cristo, rimane il punto di riferimento necessario e decisivo: ed è quanto mai fecondo ed innovativo anche per l’attuale momento storico. Pur non chiamate all’apostolato proprio dei Dodici, e quindi al sacerdozio ministeriale, molte donne accompagnano Gesù nel suo ministero e assistono il gruppo degli apostoli (cfr. Lc 8,2-3); sono presenti sotto la croce (cfr. Lc 23,49); assistono alla sepoltura di Gesù (cfr. Lc 23,55) e il mattino di Pasqua ricevono e trasmettono l’annuncio della risurrezione (cfr. Lc 24,1-10); pregano con gli apostoli nel cenacolo nell’attesa della Pentecoste (cfr. At 1,14). Nella scia del Vangelo, la Chiesa delle origini si distacca dalla cultura del tempo e chiama la donna a compiti connessi con l’evangelizzazione.

La Parola di Dio commentata dai Padri della Chiesa

Parità della donna nel campo civile e spirituale – “Ti salutano Eubolo, Pudente, Lino e Claudia [2Tm 4,21]. Alcuni riferiscono che questo Lino fu il primo successore della Chiesa romana dopo Pietro. «Lino – dice – e Claudia». Vedi come anche le donne erano ardenti, infiammate di fede; così Priscilla, così questa Claudia: già erano confitte in croce, già erano schierate in battaglia. Perché tra tanti fedeli di allora, egli ricorda queste donne? È chiaro: si erano staccate nell’animo dalle faccende mondane, e maggiormente splendevano: non poteva recar loro impedimento l’essere donne. Anche questa è opera della grazia di Dio: che per la donna vi siano dei limiti solo nelle faccende temporali; o meglio, neppure in esse. La donna infatti porta su di sé una parte non piccola dell’organizzazione civile: la cura domestica. Senza di lei, neppure la vita politica potrebbe sussistere, perché se ogni casa fosse piena di confusione e tumulto, ogni governante dovrebbe starsene a casa e il governo della città sarebbe in ben misere condizioni. Perciò, anche in questo campo, non è piccola la parte della donna, e tanto meno in campo spirituale: può morire mille volte, se lo vuole, e molte sono state martirizzate; può custodire la castità, e meglio degli uomini, perché non è molestata da pari ardore; può mostrare modestia, dignità e illibatezza senza di cui nessuno potrà vedere il Signore [Eb 12,14], e disprezzo per le ricchezze, se lo vuole: in breve, ogni altra virtù” (Crisostomo Giovanni).

Silenzio / Preghiera / La tua traccia

«C’erano con lui i Dodici e alcune donne…». Questa breve descrizione della “compagnia di Gesù”, ci dona informazioni preziose sul senso di comunione e di pari dignità che Gesù riservava non solo a uomini e donne ma anche a diversi livelli sociali: tra i discepoli, infatti, troviamo ragazzi e gente sposata, pescatori e uomini di Legge, come Nicodèmo, pubblicani e zeloti; come anche tra le donne, troviamo dalla prostituta alla moglie dell’amministratore di Erode. Gesù è uomo di comunione perché tutti ci guarda con occhi di fratello, di amico. Sa che siamo figli di uno stesso Padre e tutti valiamo il prezzo del suo Sangue. Tutti siamo stati creati a immagine e somiglianza divina e tutti abbiamo un posto riservato in Cielo, dove Dio ci aspetta per far eternamente festa con lui. Essere cristiano significa vivere nella propria vita i sentimenti di Cristo: impariamo dal suo cuore mite e umile, a guardare anche noi i fratelli senza discriminazione di sorta, senza classifiche, senza parzialità.

Preghiamo

O Dio, creatore e salvezza di tutte le genti, che hai chiamato a far parte dell’unico popolo di adozione i figli della terra coreana e hai fecondato il germe della fede cattolica con il sangue dei santi martiri Andrea Kim, Paolo Chong e compagni, per il loro esempio e la loro intercessione, rinnova i prodigi del tuo Spirito e concedi anche a noi di perseverare fino alla morte nella via dei tuoi comandamenti. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

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