luglio, meditazioni

12 Luglio 2019

12 Luglio 2019 – Venerdì, XIV del Tempo Ordinario – (Gen 46,1-7.28-30; Sal 36[37]; Mt 10,16-23) – I Lettura: Nella prima lettura della liturgia odierna, anche Giacobbe va in Egitto per rivedere il figlio ritrovato vivo. Sia Giacobbe che i fratelli potranno stabilirsi in Egitto con il loro gregge e pascolarlo come altri nomadi. La vicenda di Giuseppe termina così, finito schiavo e poi vice del faraone. Attraverso il terribile gesto dei fratelli che lo hanno venduto come schiavo, Dio realizza il suo disegno provvidenziale verso il suo popolo. La Provvidenza, non è solo un susseguirsi di eventi miracolosi, ma è una possibilità concreta di bene offerta alla buona volontà degli uomini. Vangelo: Gesù mette in guardia i suoi apostoli sulle prove che li attendono invitandoli ad essere perseveranti fino alla fine; miti come pecore fra i lupi, forti nelle persecuzioni e nelle divisioni che potranno nascere a causa del Vangelo. La Speranza degli apostoli dovrà fondarsi sulla verità; è il Padre a mandarli, non saranno soli e donerà loro il suo Spirito per istruirli e illuminarli. È importante imparare a vedere nella persecuzione e nei contrasti una situazione favorevole per dare testimonianza, ragione e speranza della propria fede.

Non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro Dal Vangelo secondo Matteo: In quel tempo, disse Gesù ai suoi apostoli: «Ecco: io vi mando come pecore in mezzo a lupi; siate dunque prudenti come i serpenti e semplici come le colombe. Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi. Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno ad accusare i genitori e li uccideranno. Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato. Quando sarete perseguitati in una città, fuggite in un’altra; in verità io vi dico: non avrete finito di percorrere le città d’Israele, prima che venga il Figlio dell’uomo».

Riflessione: «Io sono Dio, il Dio di tuo padre… Io scenderò con te in Egitto e io certo ti farò tornare». Oggi ci fermiamo a contemplare l’opera di Dio, il compimento delle sue promesse, la fedeltà della sua parola, la sua vicinanza ai bisogni dell’uomo. Tutta la storia di Giuseppe, figlio di Giacobbe, ci mostra di come i piani di Dio siano misteriosi ma fedeli, sembrano irrealizzabili ma poi si concretizzano per vie spesso misteriose. Quando Giuseppe sognò il padre e i suoi fratelli in ginocchio dinanzi a lui sembrava un assurdo, quasi una bestemmia: egli era il più piccolo, come poteva mai realizzarsi che tutti i suoi fratelli maggiori e perfino il padre si sarebbero a lui sottomessi? Eppure, attraverso misteriose vie che comprendono anche la malizia dei fratelli, il tradimento dei più intimi, la diffamazione del giusto innocente (al punto da essere incarcerato in Egitto), alla fine comunque Dio trionfa e realizza i suoi piani. Le vie misteriose di Dio, lontane dalle nostre, sono vere. Richiedono fede, fedeltà, perseveranza… ma alla fine si realizzano! Così è stato per Abramo riguardo la promessa del figlio Isacco, così è stato per Giuseppe, così sarà anche della promessa fatta a Giacobbe e che abbiamo riportato ad inizio di pagina: Dio non si dimenticherà il suo popolo in Egitto e darà loro la terra che aveva promesso ai loro padri, per mezzo dell’opera di Mosè e di Giosuè.

Santo del giorno: 12 Luglio – Santa Veronica, Pia donna: “Il suo nome ricorre per la prima volta nei Vangeli apocrifi e si riferisce alla donna emorroissa di nome Bernike in greco, Veronica in latino, che implorando Gesù per la sua guarigione, mentre passava stretto nella folla, riuscì a toccargli il lembo del mantello, guarendo all’istante. La tradizione cristiana racconta che successivamente, la pia donna, votò la propria vita alla diffusione della buona novella e viaggiò per l’Europa lasciando a Roma il lino col volto Santo («la vera icona», come predestinato dal suo stesso nome) e proseguì in Francia dove iniziò la conversione dei galli. L’episodio di Veronica che asciuga il volto di Gesù con un telo, ha preso grande diffusione, oscurando quasi del tutto, l’episodio della emorroissa, che sarebbe secondo taluni, la stessa donna, anche se non vi sono certezze documentali. Santa Veronica ha un particolare culto in Francia, dove la si considera come la donna che dopo la morte del Salvatore, andata sposa a Zaccheo si reca ad evangelizzare le Gallie. Sarebbe morta nell’eremitaggio di Soulac. Chiamata anche santa Venice o Venisse, è patrona in Francia, dei mercanti di lino e delle lavandaie” (Avvenire).

Preghiamo: O Dio, che nell’umiliazione del tuo Figlio hai risollevato l’umanità dalla sua caduta, donaci una rinnovata gioia pasquale, perché, liberi dall’oppressione della colpa, partecipiamo alla felicità eterna. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

 

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