luglio, meditazioni

23 Luglio 2018

23 Luglio 2018 – Lunedì – Santa Brigida, Patrona d’Europa (Festa) – (Gal 2,19-20; Sal 33[34]; Gv 15,1-8) – I Lettura: La vita cristiana non rappresenta una nuova norma da osservare, come fu la Legge per il giudaismo. Attraverso il Battesimo il cristiano partecipa alla morte e alla risurrezione di Cristo ed è messo in grado di “vivere per Dio”. In questo consiste la perfezione cristiana: non in una motivazione psicologica che ci fa seguire delle norme, ma in una trasformazione interiore che ci fa vivere in simbiosi con Dio. Salmo: “Davide ha deciso di offrire la lode delle sue labbra al posto degli olocausti” (Eusebio). Vangelo: Nell’immagine della vite vediamo raffigurata l’immagine della Chiesa che, attraverso il Battesimo, innesta i credenti nel Corpo Mistico di Cristo dal quale ricevono la vita di grazia. Come la linfa dal tronco passa ai rami, così la vita divina di Cristo raggiunge tutti i battezzati aiutandoli a crescere nella santità. Questo è il frutto che il Vignaiuolo Divino si attende: la santità.

Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto – Dal Vangelo secondo Giovanni: In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato. Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

Riflessione: «Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto». Le Letture liturgiche sottolineano al contempo l’unione di Cristo-sposo con la santa Patrona d’Europa e, al contempo, l’unione di santa Brigida con il marito prima e con l’intera Chiesa poi. Possiamo quindi attualizzare, nel nostro quotidiano e per la nostra crescita spirituale, le Letture e in particolare il Vangelo, partendo proprio dalla vita della santa oggi festeggiata. Ella fu moglie e madre esemplare, coniugando meravigliosamente la vita quotidiana, fatta di semplicità pur potendo permettersi sfarzo e mondanità, ad una profonda vita spirituale di intimità con il Signore, di preghiera e austerità. È bello quanto ci ricorda il papa emerito Benedetto XVI, circa la vita familiare e spirituale di santa Brigida: ella “esercitò un influsso molto positivo sulla propria famiglia che, grazie alla sua presenza, divenne una vera chiesa domestica. Insieme con il marito Ulf, adottò la Regola dei Terziari francescani. Praticava con generosità opere di carità verso gli indigenti; fondò anche un ospedale. Accanto alla sua sposa, Ulf imparò a migliorare il suo carattere e a progredire nella vita cristiana. Al ritorno da un lungo pellegrinaggio a Santiago di Compostela, effettuato nel 1341 insieme ad altri membri della famiglia, gli sposi maturarono il progetto di vivere in continenza; ma poco tempo dopo, nella pace di un monastero in cui si era ritirato, Ulf concluse la sua vita terrena. Brigida ci aiuta ad apprezzare quella che oggi potremmo definire un’autentica spiritualità coniugale: insieme, gli sposi cristiani possono percorrere un cammino di santità, sostenuti dalla grazia del Sacramento del Matrimonio. Non poche volte, proprio come è avvenuto nella vita di santa Brigida e di Ulf, è la donna che con la sua sensibilità religiosa, con la delicatezza e la dolcezza riesce a far percorrere al marito un cammino di fede. Penso con riconoscenza a tante donne che, giorno dopo giorno, ancor oggi illuminano le proprie famiglie con la loro testimonianza di vita cristiana” (Udienza Generale, 27 ottobre 2010). Rimasta vedova, Brigida non rimase chiusa in uno sterile dolore, ma sempre unita come tralcio alla vite, anche nel nuovo stato di vedovanza portò meravigliosi frutti di carità

La Parola di Dio commentata dal Magistero della Chiesa: Santa Brigida – Giovanni Paolo II (Lettera, 8 Settembre 1991): Scelse Roma come seconda patria e, con il cuore ripieno di ardore apostolico, di amore senza ombre per la Sede di Pietro, promosse in tutte le maniere la pace in Svezia, in Francia, in Inghilterra e in Italia. La sua presenza fu particolarmente efficace a Milano, Pavia, Assisi, Monte Sant’Angelo, Manfredonia, Bari, Benevento, Napoli, Aversa, Salerno, Amalfi: luoghi che ancora oggi conservano con gratitudine il ricordo del suo passaggio. Fu stimata e venerata dai credenti non soltanto nella sua terra d’origine, ma dovunque ebbe a lavorare. Tale corale testimonianza di devozione, che tuttora prosegue, costituisce un segno profetico di riconciliazione e di speranza per il Continente europeo e per l’intera umanità. Quanto attuale è lo spirito di santa Brigida! La sua esperienza religiosa è segnata dal desiderio di unità e di adesione a Gesù, Dio e uomo, cui la santa si rivolgeva con accenti di ispirata e tenera confidenza. Intenso e filiale era anche il suo amore verso la Vergine Maria, “Mater Gratiae”. A così ricco modello ascetico si sono ispirate durante i secoli numerose pratiche di pietà popolare, che dopo tanto tempo conservano ancora la freschezza della loro attrattiva. Si tratta di un filone spirituale semplice, che guarda a Gesù come allo “sposo” e al “compagno” di ogni giorno. Brigida appare, a quanti vogliono conoscerla e seguirne le tracce, la donna forte, che ha lasciato un’im-pronta particolare della sua femminilità nella casa e nella corte in cui visse, la sposa fedele avviata alle mistiche nozze con Cristo, la madre santa desiderosa di trasmettere ai figli i segreti dell’eterna salvezza; la religiosa esemplare che consumò la sua esistenza nella carità e arse tutta dal desiderio di “annullarsi” in Dio.

Le Rivelazioni di santa Brigida – Benedetto VI (Udienza Generale, 27 Ottobre 2010): Brigida, alla morte del marito, dopo aver distribuito i propri beni ai poveri, pur senza mai accedere alla consacrazione religiosa, si stabilì presso il monastero cistercense di Alvastra. Qui ebbero inizio le rivelazioni divine, che l’accompagnarono per tutto il resto della sua vita. Esse furono dettate da Brigida ai suoi segretari-confessori, che le tradussero dallo svedese in latino e le raccolsero in un’edizione di otto libri, intitolati Revelationes (Rivelazioni) […] leggendo queste Rivelazioni siamo interpellati su molti temi importanti. Ad esempio, ritorna frequentemente la descrizione, con dettagli assai realistici, della Passione di Cristo, verso la quale Brigida ebbe sempre una devozione privilegiata, contemplando in essa l’amo-re infinito di Dio per gli uomini. Sulla bocca del Signore che le parla, ella pone con audacia queste commoventi parole: “O miei amici, Io amo così teneramente le mie pecore che, se fosse possibile, vorrei morire tante altre volte, per ciascuna di esse, di quella stessa morte che ho sofferto per la redenzione di tutte” (Revelationes, Libro I, c. 59). Anche la dolorosa maternità di Maria, che la rese Mediatrice e Madre di misericordia, è un argomento che ricorre spesso nelle Rivelazioni. Ricevendo questi carismi, Brigida era consapevole di essere destinataria di un dono di grande predilezione da parte del Signore: “Figlia mia – leggiamo nel primo libro delle Rivelazioni -, Io ho scelto te per me, amami con tutto il tuo cuore… più di tutto ciò che esiste al mondo” (c. 1). Del resto, Brigida sapeva bene, e ne era fermamente convinta, che ogni carisma è destinato ad edificare la Chiesa. Proprio per questo motivo, non poche delle sue rivelazioni erano rivolte, in forma di ammonimenti anche severi, ai credenti del suo tempo, comprese le Autorità religiose e politiche, perché vivessero coerentemente la loro vita cristiana; ma faceva questo sempre con un atteggiamento di rispetto e di fedeltà piena al Magistero della Chiesa, in particolare al Successore dell’Apostolo Pietro.

La Parola di Dio commentata dai Padri della Chiesa: «“Io sono la vite e voi i tralci. Chi rimane in me e io in lui produce molto frutto: perché senza di me voi non potete far nulla” [Gv 15,5]. Nessuno pensi che il tralcio possa da solo produrre almeno qualche frutto. Il Signore ha detto che chi è in lui produce «molto frutto». E non ha detto: Senza di me potete fare poco ma: «Senza di me Voi non potete fare nulla». Sia il poco sia il molto, non si può farlo comunque senza di lui, poiché senza di lui non si può fare nulla. Perché anche se, quando il tralcio produce pochi frutti, l’agricoltore lo monda, affinché ne produca di più: tuttavia, se non resterà unito alla vite e non trarrà alimento dalla radice, non potrà da se stesso portare nessun frutto. Anche se Cristo non sarebbe la vite se non fosse uomo, non potrebbe tuttavia fornire ai tralci la capacità di produrre frutti, se non fosse anche Dio. Di modo che, come senza questa grazia è impossibile la vita, così la morte è in potere del libero arbitrio. “Chi poi non rimarrà in me sarà gettato via come il tralcio; e si dissecca; e poi sarà raccolto e gettato nel fuoco dove brucerà” [Gv 15,6]. Il tralcio è infatti tanto prezioso se resta unito alla vite, quanto, se ne è reciso, è privo di valore. Come il Signore fa rilevare per bocca del profeta Ezechiele [Ez 15,5], i rami di vite recisi non possono né essere utili all’agricoltura, né usati dal falegname in alcuna opera. Il tralcio di vite ha due sole alternative: o restare unito alla vite o essere gettato nel fuoco: se non è unito alla vite sarà buttato nel fuoco. Quindi, per non finire nelle fiamme, deve restare unito alla vite» (Sant’Agostino).

Silenzio / Preghiera / La tua traccia: Io sono la vite, voi siete i tralci – Giovanni Paolo II (Omelia, 9 Maggio 1982): Cristo dice “voi” e con questo vuol dire “ognuno di voi”. L’immagine che traccia riguarda lui stesso con “Una vite”: in lui solo ci sono tanti tralci, cioè molti uomini, infinitamente numerosi. Ma al tempo stesso “ogni tralcio” significa ogni uomo. La molteplicità non diventa massa. Ogni tralcio ha con la vite il suo proprio contatto. Similmente ogni uomo con Cristo. Questo intimo rapporto con Cristo è contemporaneamente contatto, in Cristo, con il Padre. Il Padre coltiva il grande campo dell’umanità, che porta frutto per mezzo dell’unità costituita da tutti gli uomini nell’opera della Redenzione compiuta dal Figlio. È nel Figlio, in Cristo, che si compie quel vivificante processo di potatura dei tralci, perché ciascuno di essi “porti più frutto” (Gv 15,2). E anche in lui si svolge il processo di eliminazione dei tralci che non portano frutto. L’immagine dell’odierno testo evangelico ci fa pensare in modo particolare alla Chiesa: la vite come Popolo di Dio e come Corpo Mistico. La Chiesa come “tutti” e come “ognuno”.

Santo del giorno: 23 Luglio – Santa Brigida di Svezia Religiosa, Fondatrice: “Compatrona d’Europa, venerata dai fedeli per le sue «Rivelazioni», nacque nel 1303 nel castello di Finsta, nell’Upplandi (Svezia), dove visse con i genitori fino all’età di 12 anni. Sposò Ulf Gudmarson, governatore dell’Östergötland, dal quale ebbe otto figli. Secondo la tradizione devozionale, nel corso delle prime rivelazioni, Cristo le avrebbe affidato il compito di fondare un nuovo ordine monastico. Nel 1349 Brigida lasciò la Svezia per recarsi a Roma, per ottenere un anno giubilare e l’approvazione per il suo ordine, che avrebbe avuto come prima sede il castello reale di Vastena, donatole dal re Magnus Erikson. Salvo alcuni pellegrinaggi, rimase a Roma fino alla sua morte avvenuta il 23 luglio 1373. La sua canonizzazione avvenne nel 1391 ad opera di Papa Bonifacio IX” (Avvenire).

Preghiamo: O Dio, che hai guidato Santa Brigida nelle varie condizioni della sua vita e, nella contemplazione della passione del tuo Figlio, le hai rivelato la sapienza della croce, concedi a noi di cercare te in ogni cosa, seguendo fedelmente la tua chiamata. Per il nostro Signore Gesù Cristo…

 

Leave a Comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *